mercoledì 1 aprile 2009

How do you say "bancarotta"?


Foto di chrisjohnbeckett
Probabilmente tra qualche settimana non ce ne ricorderemo più, ma in Inghilterra, in Francia e in chissà quanti altri posti sta succedendo qualcosa di interessante: la gente comune, diversi cittadini, i lavoratori, hanno capito di esser stati presi in giro dalla finanza. E per questo si incazzano. Alcuni sono arrivati a sequestrare i manager delle aziende per le quali lavorano: per metter faccia a faccia la rabbia di chi è stato ridotto sul lastrico con il management che li ha spinti in quell'abisso.
Ora, posto che alcuni metodi potranno pure suonare come inconsueti, eccessivi o illeciti, c'è da sottolineare un fatto: ho l'impressione che in altri paesi l'informazione riguardo la crisi che ci attanaglia sia più puntuale e approfondita. La gente sa, conosce, si informa. E proprio per questo si incazza. Ed allora c'è chi riversa le proprie rimostranze sui manager (biechi e assetati di profitto), sciopera sapendo benissimo i motivi e i fini che ci si propone, attende fuori dai tribunali per poterne dire quattro a chi lo ha frodato per anni.
Non che questo in Italia non sia possibile, ed anzi mi auguro che un numero sempre maggiore di persone prenda coscienza della situazione in cui ci troviamo. Il fatto è che da noi l'atteggiamento è diverso, le idee sono poche e confuse, l'informazione è distorta.
Dico di più: nel nostro paese certi crimini finanziari non vengono neppure percepiti come tali. La crisi c'è, ma "è colpa dell'euro". Ci invitano ad esser positivi, a non preoccuparci, a spendere come se nulla fosse.
Si fa circolare l'idea che i problemi, i pericoli abbiano la cova altrove. Ed è dell'"emergenza sicurezza" che bisogna discutere, dei romeni, della cronaca nera. Sappiamo tutto di Cogne, Erba e Garlasco. C'è gente che assiepa quei tribunali perché lì va in onda una fiction alla quale si sono appassionati. Bel guaio.
Credo che dovremmo farci aiutare dall'opinione pubblica estera: aiutarci a capire, aiutarci a sapere come ci dobbiamo comportare, aiutarci a ridefinire una scala di valore dove riordinare le questioni che ci riguardano. Cosa percepire come problematico e cosa no.

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