
Foto di soozika
Mi è tornato alla mente un piccolo ed insignificante aneddoto della mia infanzia; nulla di che, però mi ha dato modo di pensare a quanto velocemente sia cambiato il mondo intorno a me, a noi, alla nostra società. Quali accelerazioni ha avuto e quali cambiamenti ha apportato.
Mondiali di calcio del 1994. All'epoca non solo ero malato di calcio, ma sentivo quasi il bisogno di fermare in qualche modo quei momenti magici e le imprese della nostra nazionale. Mi ero messo così a scribacchiare un quadernino in cui c'erano tutte le nazionali partecipanti, tutte le formazioni, tutti i risultati. Non solo. Il 17 luglio '94 l'Italia è andata a giocarsi la finale. Capendo l'importanza (chissà, irripetibile, pensai all'epoca) dell'evento, decisi a pochi minuti dall'inizio della gara di prendere un foglietto bianco e con un pennarello azzurro vi segnai le formazioni che di lì a poco sarebbero scese in campo. Ripromettendomi di segnarci il risultato. E lo feci, benché negativo. Poi misi via quel foglietto, lo nascosi nell'armadio.
Chissà che fine han fatto, quel quadernino e quel foglietto...
L'idea, all'epoca, doveva esser quella di lasciare una traccia, di ricordarsi quell'evento, di poter andare a ritrovare un giorno quei dati. Il problema, allora, era che se non avevi sottomano un libro o una qualsiasi altra fonte, certe informazioni non le avevi affatto. Ti erano sfuggite e tanti saluti.
Non avevo la benché minima idea che, in un domani neanche troppo distante, tutto sarebbe cambiato.
Sì, perché oggi non avrei più bisogno di quel foglietto. Mi basta fare un clic qui. Ed il gioco è fatto: dispongo delle stesse informazioni scritte col pennarello azzurro in quel caldo giorno di tanti anni fa.
Il nocciolo è questo: ognuno di noi, tramite i cellulari, tramite i computer, tramite internet ed in particolare attraverso un prodotto della rete straordinario come Wikipedia, dispone di una sorta di "estensione di memoria". Non abbiamo necessità di ricordare, né di appuntarci ogni singola cosa, né di avere tra le mani una testimonianza diretta di ciò che non c'è più. Se vogliamo ritrovare qualcosa, bastano pochi passaggi ed il problema è risolto.
Il fatto è: tutto ciò è solo comodo, o può essere pure un po' asettico, vuoto, sterile? Vale più un pezzetto di carta scritto da un bambino di dieci anni, o una sconfinata enciclopedia on-line? Affidarsi a strumenti nuovi può cambiarci, mutare la nostra struttura?
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