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Non che mi aspettassi chissà che da Berlusconi. Ormai ho capito com'è fatto. Però uno spiraglio di speranza voglio tenerlo aperto, quantomeno per sognare un domani in cui il Cavaliere tragga spunto dagli errori del passato e si sappia correggere. Più fesso io che questa possibilità gliela concedo. Perché puntualmente ci ricasca.
Tronfio di gioia per aver creato un governo in 25 giorni, Silvio ha presentato la lista dei ministri: alcuni nuovi, altri già noti. Fra questi, c'era da aspettarselo, figura anche Roberto Calderoli. Notizia positiva: almeno non è vice-premier. Notizia negativa: gli hanno ritagliato su misura un ministero (senza portafoglio) nuovo di zecca. Sarà infatti ministro per la semplificazione. Ministro per la semplificazione?!? Lui?!? Sì, ministro per al semplificazione, embè?
Gelo. Ricordiamoci che Calderoli è quello del "Porcellum", della legge elettorale da lui stesso ribattezzata come "legge-porcata"; è quello che, nella passata legislatura, sedendo (oggi come allora) in parlamento come ministro, si presentò al Tg1 con la famosa t-shirt offensiva nei confronti dell'Islam; è quello che, dal suo bagaglio lessicale, attinge spesso strani vocaboli come "ricchioni", "culattoni", "froci", "negri", "barboni" e via dicendo. Come se nulla fosse.
Dunque, tanto per ricapitolare. Primo: ha creato una legge elettorale cervellotica, impossibile, da labirintite. Un unico obiettivo (raggiunto, a vedere i fatti): far vincere la sinistra senza darle modo di governare davvero. Per dirla con altri termini: far piombare il nostro paese (l'Italia, non la Padania) nel caos. Secondo: in tv non vengono dette tante cose più importanti, si oscurano volutamente notizie, fatti, satira persino. E a questo signore, solo perché ministro, gli si permette di andare alle otto e mezzo di sera davanti a milioni di italiani a prendersi beffe della religione islamica? Vergogna! Terzo: al posto di girare tanto attorno ai termini, basterebbe innanzi tutto parlare di "persone". Di esseri umani. Punto. Buoni o cattivi, belli o brutti: questo siamo. Le definizioni taglienti servono a poco, il più delle volte.
Che dire: questo essere è un maestro della semplificazione. L'uomo giusto al posto giusto. Ha fatto più casini lui che un elefante in un negozio di cristalli.
Che pena. Davvero non cambieremo mai.
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