martedì 7 ottobre 2008

Idee diverse


Foto da http://www.free-os.it
Si sono accavallati nella mia testa, in questi ultimi giorni, un numero spropositato di piccoli pensieri e ragionamenti. Buon segno, direi. Spero di riuscire a metterli in fila.
Inizio con una domanda, nata dopo aver incrociato quasi per caso una famosissima citazione di Voltaire che recita più o meno così: "non condivido le tue idee, ma lotterò fino alla morte perché tu possa esprimerle". Belle parole, non c'è dubbio. Dovrebbero essere l'architrave di ogni corretta e leale forma di democrazia, di ogni stato che possa dirsi "libero". Il pensiero liberale (addirittura!) ne ha fatto un motto imprescindibile.
Bene. La domanda dunque è: il nostro Presidente del Consiglio sarebbe disposto a dire altrettanto? A credere in questa massima? Lui, proprio lui che si dice democratico, amante della libertà, uomo del popolo?
Tante sono le domande che in questo blog ho posto ed ho lasciato cadere nel vuoto. Ma in questo caso direi che la risposta è pressoché scontata.
In questi anni, dopo la "discesa in campo", Berlusconi ha detto, ridetto, stravolto, deciso, riso, scherzato. Ha messo in scena diverse parti: l'autoritario, il guascone, il cantante, il decisionista, il risolutore. Ne ha fatte di cotte e di crude.
A una cosa è stato molto attento: ad allontanare gli avversari, zittendoli. Gli oppositori sono solo uno scomodo intralcio: meglio non rispondere, minimizzare, alzare la voce per coprirli.
Prova ne siano le sue televisioni, i suoi giornali e tg: fedeli al Capo sino alla morte. Strenui difensori della sua libertà, non quella di tutti. Sordi a chi la pensa diversamente. Si tratta di forme moderne di servilismo e cortigianeria (che vanno dal granitico Emilio Fede alla più recente Vezzali, cliccare qui per credere), pericolose perché amplificate dalla tv, che in altri paesi non esistono. Ma noi, si sa, in certi campi vogliamo essere i primi, e i migliori.

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