
Foto mia
Sarà poi vero? Potrà questa pur splendida pagina di storia, della nostra storia recente, cambiare il mondo? Cambiarlo davvero? Non per sfiducia, ma non credo possa essere sufficiente: le interazioni che si sviluppano fra gli uomini sono innumerevoli, molte volte al particolarismo, a logiche e tipi di mentalità che sfuggono ad avvenimenti di portata mondiale come l'elezione di Obama. Non si lasciano influenzare dal mondo esterno, rimangono incatenati alla "tradizione", alla miopia, all'egoismo.
Credo però che il mondo lo si possa cambiare a passi più piccoli, un pezzo per volta. La foto pubblicata su Repubblica ne è la prova, quell'immagine mi ha subito fatto riflettere.
Ho osservato gli occhi delle due piccole della famiglia Obama. Due bambine che forse non si stanno ancora rendendo conto di costa sta accadendo al loro papà, alla gente che hanno attorno, al loro paese. Non hanno capito tutto, ma sanno che è una cosa bella. Sguardi smarriti, forse un po' timorosi ma colmi di felicità.
Quel cambiamento a piccoli passi è racchiuso in quegli occhi, ne sono il simbolo. Chissà quante persone afroamericane vi si saranno specchiate, ricordandosi di quando erano bambini, di quando veniva concesso loro poco o nulla. Di quando si guardavano attorno e pur non capendo bene che cosa stesse accadendo, capivano che era una cosa brutta. Avranno ripensato alla loro infanzia, fatta di regole ingiuste, di pregiudizi, di maltrattamenti senza spiegazione.
Ed ora, ecco il cambiamento. Piccolo, fragile, non una rivoluzione. Quel cambiamento gioioso che è racchiuso negli occhi di Sasha e Malia.
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