martedì 31 marzo 2009

Per alzata di Nano


Foto di Primo Congresso Nazionale Il Popolo della Libertà
Non per cacciare il naso in affari altrui, ma al Congresso del Popolo della Libertà ho visto e sentito cose che mi andrebbe di capire. Anzi: di capire come mai quelli che dovrebbero capirci qualcosa, in realtà non capiscono. Capito?
Mi spiego meglio: non serve una poderosa esperienza politica, ma giusto un po' di sale in zucca, per rendersi conto di quanto leggere e frivole siano le proposte di Berlusconi. Leggere, frivole e per questo facili, superficiali, "spendibili" comodamente su un mercato politico che è sempre più arido. Si è trattato di partecipare ad un grande show. E mi domando come i "duri e puri" di AN, i giusti, gli acuti (ce ne dovrà pur essere un gruppetto, là dentro) abbiano fatto a parteciparvi. Ad ubbidire, ad applaudire a comando.
Punto primo: nei giorni che hanno preceduto il congresso, si è fatto un gran parlare dei rapporti di forza in seno al neonato partito. "Non sarà una monarchia", sosteneva Fini. "Sarà garantito il pluralismo", dicevano altri. Cose così. Beh, il solo fatto di sentir la necessità di sottolineare questi punti, non è già l'ammissione implicita di un dubbio che si fa sempre più strisciante?
Secondo: l'elezione del leader del partito. Il bolscevico, filosovietico, comunista e tanto vituperato Partito Democratico ha lavorato anni al suo progetto, i partiti che hanno aderito si sono sciolti con convinzione e tramite elezioni primarie è stato eletto un segretario. In questo caso l'ideatore di tutto l'ambaradan, voleva essere il vecchio e il nuovo insieme. Non c'era posto per altri. "Pazzo", veniva definito colui che avrebbe voluto candidarsi contro il Supremo.
Ma non basta. Non era sufficiente una semplice elezione per alzata di mano. Ci voleva l'acclamazione. Tanto si è discusso su questo punto che alla fine ne è venuto fuori un papocchio che non era né l'una né l'altra cosa (e questo video ne è la conferma).
Da ciò, ne deriva un terzo punto: se c'è una sola candidatura, a che serve votare per quell'unico candidato? Perché farsi prendere in giro in questo modo? Possibile che su seimila delegati aventi diritto di voto nessuno (oh, manco uno!) ha avuto il coraggio di dire: "ma vogliamo farci prendere per il culo fino a questo punto"? E invece niente, silenzio. Guarda caso, l'unico candidato-eletto-predestinato-scioglitore-fondatore-neoreggente aveva già il suo stacchetto musicale pronto. Come pronto era il discorso di un'oretta e passa.
Quarto: il discorso, per l'appunto. Vecchio, decrepito, stantio. In una società che evolve in manciate di secondi, Berlusconi ha ben pensato di parlare di comunismo, di una dittatura che solo lui percepisce, di libertà. "Da cosa", non è ancora dato saperlo.
Ecco, ci sono tutti gli ingredienti per cucinare la solita balla colossale: "costruendo" un nemico che non c'è, Silvio si arrocca nella sua cittadella (fintamente) assediata. Distribuendo una libertà sua, propria, di lui e non di altri: libero è colui che si adegua alle sue regole e ai suoi valori. Gli altri sono comunisti. Sandro Bondi, interrogato sull'argomento da Fabio Fazio, pareva voler confermare questa tesi.
Quindi, il punto cinque: quanta ignoranza c'è dietro discorsi di questo tipo? Se Berlusconi avesse un minimo voglia di leggersi qualche dato, di studiare un minimo di storia recente, scoprirebbe che qui da noi il comunismo non c'è mai stato. C'è stato il fascismo, ma è quello è stato un episodio quasi passabile. Il PCI è stato rappresentato da politici di una caratura morale ed etica che Berlusconi può solo sognare: basti citare Togliatti o Berlinguer. Dove la dottrina comunista ha attecchito di più, guarda un po', ha prodotto comuni, province, regioni in cui si lavora e si produce tantissimo. Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche: regioni rosse ma cuore propulsivo del paese. Non certo un covo di Soviet.
Punto sesto, e concludo: le solite, simpaticissime alzate d'ignegno di Berlusconi. Impossibile farne a meno. Guardate qui: sull'inno d'Italia, alle parole "siam pronti alla morte", Silvio fa "così così" con la manina. E ride.
Mi domando: imparerà mai il rispetto? Capirà mai che in certi casi, in certe situazioni, su certe cose non si scherza né si ride? La pianterà mai di fare il simpatico senza riuscirci affatto?
Ecco: AN e tutti gli altri si sono buttati fra le braccia di questo tizio. E con loro, tutto il resto del Paese, che se lo ritrova a capo di un Governo scriteriato e illiberale. Ognuno rifletta e tragga le proprie conclusioni.

lunedì 30 marzo 2009

Oggi ho visto Passaparola di Marco Travaglio



Visto che una delle peggiori patologie dell'opinione pubblica italiana (ammesso che ne rimanga ancora una) è la memoria corta, Travaglio va a scavare in un passato neppure troppo lontano per capire su quali fondamenta è costruito il nascente Pdl.
Tutto cambia perché niente cambi, l'indignazione si trasforma in sdoganamento, la storia non è "magistra di niente", ogni cosa è dimenticata. Meglio fermarsi un attimo e riflettere.

domenica 29 marzo 2009

Oggi ho visto il Congresso del Pdl


Clicca qui per vedere il discorso integrale di Berlusconi al 1° Congresso del Pdl

sabato 28 marzo 2009

venerdì 27 marzo 2009

Disoccupati

Foto di BigFreaky
"I disoccupati trovino qualcosa da fare": ho lasciato decantare per qualche giorno questa uscita di Berlusconi. Che di per sé è agghiacciante, sbrigativa, distaccata. Al confine con un disinteresse che fa paura.
Si tratta ad ogni modo di una sparata che non va semplicemente messa nel già ricco novero di boutades del Cavaliere. Né tantomeno va lasciata passare come se nulla fosse. Occorre al contrario analizzarla perché dentro ci si coglie un cambiamento, una mutazione nella comunicazione politica.
Sì, perché una dichiarazione del genere appare lontana anni luce dalle promesse della campagna elettorale, dalla "luna di miele" del governo in carica, da quella capacità quasi magica di risolvere ogni problema. E' al contrario sintomo di un'improvvisazione politica, ma soprattutto morale ed etica, spaventosamente profonda. "Prima abbiamo promesso, abbiamo detto e abbiamo fatto. Adesso tiriamo un po' a campare": questa, in sostanza, sembra la morale della favola.
Personalmente, non posso neppure riuscire ad immaginare che cosa si deve provare se, in una condizione di disoccupazione cronica, di perdita del lavoro, di cassaintegrazione, la risposta che si dà ai problemi dei lavoratori ed alla crisi è questa. "Trovatevi qualcosa da fare": facile, come uno spot. Ben più complicato, nei fatti.
Negli altri paesi si dialoga, i governi tendono l'orecchio. Obama apre un forum on-line per dare risposte ai lavoratori. Berlusconi dice, sostanzialmente, di non rompere i coglioni. Complimenti. Bel passo indietro, rispetto ai sorrisoni di un anno fa.

giovedì 26 marzo 2009

Oggi ho visto Roberto Saviano a Che tempo che fa


Clicca qui per vedere il video di Roberto Saviano a Che tempo che fa
Uno splendido momento di televisione, un racconto limpido e crudo di una realtà che pochi conoscevano, un documento imperdibile, difficile da commentare. Occorre solo lasciarlo parlare.

lunedì 23 marzo 2009

Oggi ho visto Passaparola di Marco Travaglio



Travaglio nel passaparola di oggi fa un'analisi molto lucida sul funzionamento della giustizia italiana. O meglio: tasta il polso all'idea di giustizia, un'idea fatta circolare negli ultimi tempi in maniera distorta, sviata.
Lo fa partendo da un paradosso: i "non-stupratori" (rumeni) della Caffarella rimangono in cella, anche se non si sa bene sulla base di quali accuse. Sarebbe possibile una vicenda simile ad un politico italiano, anche di bassissimo livello? Sarebbe possibile tenerlo dentro per reati che non ha commesso? E' facile immaginare quale vespaio ne nascerebbe, quale ampio valzer di untuosi chiarimenti e scuse ossequiose.
Bene. Mentre accade questo, mentre si tiene in cella due probabili innocenti, non credendo alle loro ritrattazioni, il resto del paese sembra viaggiare in senso opposto: il Presidente del Consiglio è stato ritenuto colpevole di corruzione, ma nessuno (lui men che meno) fa una piega. La ritrattazione di Mills, il corrotto, che in un primo momento aveva confessato di esserlo e poi di non esserlo più, chissà com'è viene ritenuta validissima. Subito, sulla fiducia. Mah.
A tempo stesso, una certa parte del potere, della politica e dell'informazione getta fango su Luigi De Magistris: su di lui e sul suo operato è stata aperta un'indagine. Non si sa bene su quali basi. L'importante è che arrivi adesso che ha deciso di candidarsi alle Europee. Guarda un po' il caso.
Insomma, per tentare di destreggiarsi in questa marea di detti e contraddetti bisogna guardare questo video.

domenica 22 marzo 2009

Oggi ho visto Report


Clicca qui per vedere la puntata di Report "Modulazione di frequenza"
Finalmente qualcuno che abbia avuto il coraggio di spiegare al (cosiddetto) "grande pubblico" una questione taciuta per troppo tempo: l'abusività di Rete 4. Una storia lunga più di un ventennio, in cui si mescolano politica, favori, ricatti e conflitti di interessi. Illuminante: vedere per credere.

mercoledì 18 marzo 2009

Oggi ho letto un articolo di Sebastiano Messina


Clicca qui per leggere "Il pazzo" di Sebastiano Messina
Un'onesta disamina di come sono (e saranno) gestiti i rapporti di forza all'interno del nascente Popolo della Libertà. Breve, ma intensa.

giovedì 12 marzo 2009

Oggi ho letto un articolo di Marco Travaglio


Clicca qui per leggere "Mangano & manganello" di Marco Travaglio
Per capire in che caspita di clima politico-sociale-morale viviamo in Italia: impossibile chiudere gli occhi e far finta di non capire.