Torno sull'emergenza rifiuti. Debbo ammettere che si tratta di un dramma che offre diversi spunti di riflessione.
Per tentare quantomeno di alleviare la crisi, l'intervento più ovvio ed immediatamente attuabile è stato quello di prendere 'a munnezz' e portarla a smaltire in altri siti sparsi lungo tutto lo stivale. Visto che siamo una nazione, un unico paese, un grande e complesso organismo che difficilmente può crescere se una sua parte, per qualsiasi ragione, si ammala... ecco, trovo difficile capire come in tanti si siano opposti alla strategia intrapresa.
La nave di rifiuti sbarcata in Sardegna è stata accolta fra sassate e disordini. Capisco, può non far piacere. Ma se ognuno continua a curare il suo orticello senza accorgersi di ciò che accade agli altri, è molto complicato che noi, come paese civile, si possa crescere.
Per non parlare, poi, della reazione che il nord - meglio, una parte del nord - ha avuto al solo sentire l'idea di dover smaltire l'immondizia della Campania. Ottima la risposta, ad esempio, che ha avuto 'il Giornale': "I loro rifiuti? A casa nostra". Così titolava l'organo ufficiale del centrodestra. Senza accorgersi che il parlare di "loro", contrapposto a "noi", rappresenta una gaffe dalle venature razziste difficilmente perdonabili. Non oso pensare, quale possa essere stata l'opinione di un'altra testata moderata ed educatissima come 'la Padania'. Ripeto, la soluzione può anche non essere sposata in tutto e per tutto. Ma certi toni, certi proclami sono abominevoli.
All'improvviso ci siamo ritrovati intolleranti anche fra di noi. Di colpo tornano i pericoli provenienti dal sud, dal mezzogiorno, dai "terroni". Ed allora meglio chiudersi, meglio barricarsi, meglio difendersi e serrare le fila fra di noi. E' una sindrome da NIMBY. Ognuno pensi al proprio territorio, alla propria città o quartiere. E ai propri problemi. Che sono già tanti e nessuno vuole accollarsi quelli altrui.
Ripeto: così non si va da nessuna parte. Non voglio scadere nel buonismo peloso né nella carità a tutti i costi. Ma i drammi, nel mondo né tanto meno in Italia, in Francia, in America, ovunque, non hanno provenienza, né colori, né differenze.
Solidarietà. Quanto basta. Neanche troppa. E i problemi, credo, si risolveranno.
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