
foto di ilConte
Tempi intricati, questi. Giusto oggi il Ministro della Giustizia Mastella si è dimesso. Piccolo (o grande?) evento che testimonia quanto la nostra politica non funzioni. E la nostra società, neppure.
Sono in tanti a credere che siano l'uno specchio dell'altra. Il problema è che, scoprendosi l'un l'altro parecchio malandati, non si fa nulla per invertire la rotta.
Personalmente, sento la mancanza di una morale, un vuoto etico che vorrei tentare di sviscerare. Di capire da dentro, per comprendere come mai siamo finiti così in basso. Ed al contempo apprezzare il bello, il corretto, il giusto. Concetti così facili da raggiungere, eppure così distanti in tempi come questi.
Un primo punto su cui vorrei soffermarmi è la necessità di ridare a questo paese una classe politica (dal sindaco di paese, all'onorevole che siede in Parlamento) credibile. Nuova. Non tanto, non solo, nei volti: quanto più nel modo di fare.
Prendiamo ciò che va dicendo in giro da mesi Beppe Grillo: sembrerebbe la cosa più normale della terra, ed invece da noi la necessità di avere un "Parlamento pulito" deve diventare battaglia, occorre la mobilitazione di migliaia di persone per poterlo ottenere.
Non tutto ciò che dice e fa Grillo mi convince, e forse un giorno ne parlerò. Però questo è un punto nodale, una causa che mi sento di sposare in tutto e per tutto: come possiamo pensare di crescere, di vivere nel bene comune se "i nostri dipendenti" non sono persone rette, oneste, che operano negli interessi degli altri? Come possiamo pensare di avere in Parlamento persone che hanno problemi (più o meno seri) con la giustizia?
I rischi nell'accettare questa situazione sono gravissimi. Si rischia di perdere il senso vero del "fare politica". Ed al contempo dell'"essere comunità". Se accettiamo l'idea che chi è al potere, chi ci rappresenta, ha agito (o continua ad agire) contro le regole e contro il volere popolare mi domando dove potremo andare a finire...
Mi sembra di dire le cose più ovvie del mondo. Di ricomporre un puzzle di pochissimi pezzi. Eppure in Italia c'è bisogno anche di questo. Altrimenti quel vuoto etico rischia di diventare una voragine dalla quale risulterebbe impossibile venir fuori.
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