giovedì 27 marzo 2008

Elezioni / 2


Foto di PDnetwork
Seconda parte del tema "le elezioni". Svolgimento: se ieri il post era piuttosto lungo e carico di delusioni, oggi vorrei provare a cambiare pagina. A dare un respiro nuovo al ragionamento.
Basta fare un raffronto tra le due immagini, quella di ieri e quella odierna, per capire che i toni saranno altri: prima la politica vecchia, arrugginita, farraginosa, sfiancante, appiccicosa ed ora una nuova idea di vivacità, di positività e propositività.
Sento di condividere il progetto, i toni, le tematiche del PD. Così come stimo Walter Veltroni, candidato premier per il centro-sinistra.
Non è certo sostenendo un partito o un leader politico che si può pensare di risolvere tutti i problemi, però credo di ritrovarmi in quest'idea nuova di fare e vivere la politica. Con serietà. Con l'intento di essere innanzi tutto una buona guida, soprattutto sotto il profilo morale. E a tempo stesso di ricavare dal basso le istanze per migliorare il nostro paese.
Lo dicevo già diversi post fa: senza un'etica nuova, questo paese non va da nessuna parte. La politica, da par suo e allo stesso modo, senza gli uomini e le donne che fanno vivere questo malandato paese, non va da nessuna parte. Non c'è scampo: un buon paese non è tale se non è guidato da una buona politica e viceversa.
Chiaramente, essendo in fase pre-elettorale, le parole, le idee, le aspettative sul futuro si sprecano. Tutto resta superficiale ed attende la conferma che, un domani, apporteranno i fatti. Però intanto posso dire di trovarmi in sintonia con questo progetto: qualcosa di cui credo di cogliere il senso. Che mi piace, insomma. Che mi da modo di sperare in un futuro in cui, probabilmente, di problemi ne permarranno parecchi. Però intanto ci saremo liberati della politica assurda e svilente che abbiamo visto sin ora. Dubito che, dall'altra parte, gli esponenti del centro-destra possano dire le stesse cose: il capo è sempre quello, le piazzate da peracottaro sono sempre quelle, il ventaglio di promesse populiste idem. Cambia, forse, i repertorio dei colpi bassi da sferrare all'avversario.
Il momento è difficile, lo so. La legge elettorale è pessima, lo so. C'è tanto, fuori e dentro dal Parlamento, che deve cambiare. Lo so. Però almeno lasciatemi la possibilità di costruire speranze su basi un po' più solide. Tanta è la voglia di poter far qualcosa per migliorare, che ho deciso, per quel che può valere il mio apporto, di partecipare alle riunioni del circolo del PD del mio quartiere. Non avevo mai partecipato attivamente a niente. Niente che fosse al di fuori della parrocchia. Penso sia un buon segno, no?
Anche in questo caso, lascio al tempo il compito di decidere se queste speranze erano ben riposte, come spero, oppure no.

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