
Foto di contatto diretto
L'idea originaria di questo blog era quella di poter considerare alcuni temi con un certo distacco. Un'idea ancora valida, per carità. Però mi rendo sempre più conto di come l'attualità, se conosciuta almeno un poco, travolga tutto e tutti. Ti impone di riflettere.
L'attualità cui faccio riferimento è ovviamente quella di stampo politico. Lo ripeto, avrei voluto pensare e parlare d'altro. Ma proprio non ce la faccio a rimanere zitto di fronte a certe bestialità.
Ho ripensato a quanto successo ieri. A ciò che hanno affermato Dell'Utri prima e Berlusconi poi. Mangano è un eroe. Vittorio Mangano. Un eroe. E' uno scherzo, vero? No, purtroppo no: questi signori non scherzano. Fanno sul serio. E a me viene quasi da piangere.
Vittorio Mangano è un criminale. Punto. Pluriomicida, mafioso e condannato a suo tempo all'ergastolo. Ci sarebbe molto altro: per un suo curriculum vitae più dettagliato, basta fare clic qui.
Vittorio Mangano non è un eroe. Non si diventa eroi solo perché non si getta fango sui Dell'Utri e sui Berlusconi. Eroe è chi serve lo Stato, chi ha combattuto la mafia, chi ha dichiarato guerra a quella morale distorta. Chi è morto per tutto questo. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, tutti i morti ammazzati per mano della mafia sono eroi.
Ecco chi si vuol candidare alla Presidenza del Consiglio: uno che confonde vittime e carnefici, gli eroi con le bestie, il bene comune coi propri interessi. Doloroso scrivere queste righe, perché mi sembra di vivere in un fatato regno dell'assurdo, dove tutto è ammesso, tutto è possibile, tutto si può mistificare.
Con dichiarazioni di questo tipo, se solo fossero nati in un altro paese, il signori Dell'Utri e Berlusconi sarebbero stati presi per le orecchie e cacciati fuori dalla vita politica a calci nel culo.
Da noi, invece, bestialità di questo tipo servono solo ad ottenere i voti dei mafiosi.
Ma che schifo. Vergogna!
Nessun commento:
Posta un commento