
Foto di Sebatico
L'elezione di Obama alla Casa Bianca continua a far riflettere e a dar modo di ricollegare ad essa una vasta mole di pensieri più ampi, di "link" che si intersecano, divergono, si ritrovano.
E' decisamente accattivante il teatrino che ha aperto i battenti in Italia già da prima del voto, in cui il nostro raffazzonato centro-destra si spertica in lodi nei confronti del neo-presidente, ne coglie gli aspetti più positivi, cavalca l'onda di questo entusiasmo strano (che loro, come dicevo giorni fa, non riescono a suscitare). Morale della favola: è una manovra abbastanza furba per salire sul carro del vincitore. Perché, sotto sotto, un po' "gli rode". Quindi, meglio giocare alla volpe che non può arrivare all'uva.
Non mi soffermo, poi, sulla battutaccia di Berlusconi ("giovane, bello e abbronzato"): inutile dargli contro, sapendo che è un "gaffeur" di professione. Meglio non esagerare e provare a dimenticare in fretta.
Mi ha stupito, in particolar modo, una voce fuori dal coro. Quella del senatore Gasparri: "l'elezione di Obama farà contenta Al-Qaeda". Mah. Motivo? Forse perché nero? O forse perché si chiama Obama? Obama fa rima con Osama, quindi agli occhi di Gasparri risulta ovvio il legame col terrorismo. E che dire, poi, riguardo il nome per intero del nuovo presidente americano: "Barack Hussein". Dev'esserci di mezzo anche qualche parente di Saddam: nella testa del nostro parlamentare, è suonato più di un campanello d'allarme...
Ampliando il discorso: mi domando come mai, in questo gioco di assonanze, dissonanze e rime baciate, nessuno abbia mai considerato il fatto che fascismo fa rima con comunismo. In questo caso la concezione è diversa: perché se "fascismo" è qualcosa di "passabile", "comunismo" è uguale a "bestemmia, male assoluto, cancro". Specie poi quando c'è di mezzo la violenza: teoricamente dovrebbe essere deprecabile sia in un caso che nell'altro. Macché: i giovani che continuano a prendere pacificamente le difese della scuola e dell'università sono rossi, comunisti, violenti. I fascisti che fanno irruzione negli studi Rai, no: su quelli si minimizza, si mette a tacere. "Ragazzate", nulla più. Anzi: si mette in giro qualche timida parola di supporto.
Penso a cosa sarebbe successo se i centri sociali avessero iniziato ad occupare gli studi di via Teluada o quelli di Cologno Monzese, mettendoli a soqquadro: i vari Bondi, Cicchitto e (come potrebbe mancare?) Gasparri avrebbero fatto una contro-occupazione. Di spazi televisivi, denunciando il fatto come aberrante.
Non c'è scampo: non si possono alterare certi equilibri, non si può dire che il fascismo fa schifo, né che il razzismo è deprecabile, né che in realtà (bisognerà pur metterglielo in testa) la Padania non esiste. No, bisogna tenere insieme tutto e tutti altrimenti il governo non sta in piedi.
Basta! E' ora di voltare pagina! Change!
1 commento:
Un commento su un tema analogo. E' di Michele Serra, lo ha scritto nella sua "Amaca" il 6 novembre:
Non è per contraddire Barack Obama, ma "il Paese dove tutto è possibile" non sono gli Usa. È l' Italia. Dove è possibile che il capogruppo del partito di maggioranza commenti l' elezione di Obama dicendo che fa contenta Al Qaeda. È possibile che il leader di un altro partito di governo abbia definito "bingo bongo" gli africani. È possibile che un altro autorevole leader di quel partito abbia definito "culattoni" gli omosessuali. È possibile che un sindaco del Nord inviti a trattare gli immigrati come "leprotti", a fucilate. È possibile che Marcello Dell' Utri (interdetto dai pubblici uffici, e però senatore della Repubblica: è possibile anche questo) ammonisca le giornaliste del Tg3 perché abbassano il morale della Nazione. È possibile che il premier, proprietario di televisioni, nel pieno del suo ruolo istituzionale inviti gli imprenditori a non destinare investimenti pubblicitari ai suoi concorrenti. È possibile che, in piena crisi finanziaria, lo stesso premier esorti ad acquistare azioni indicandone il nome. È possibile che una trasmissione della televisione pubblica sia oggetto di una spedizione punitiva di squadristi. È possibile che un ex presidente della Repubblica rievochi la violenza e gli intrighi di Stato come metodo repressivo delle manifestazioni studentesche. E sono possibili mille altre di queste meraviglie, nel solo vero paese dove veramente tutto è possibile. Così possibile che si è già avverato.
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